L’incipit è sempre dannatamente emozionante, complicato, unico. Eccoci qua! Pronti a partire.
O meglio, eccomi. Io ci sono, per quanto riguarda voi spero vi unirete a me in questo viaggio. Il primo appuntamento… tuo figlio la prima volta che lo guardi negli occhi… il primo passo a poterselo ricordare. La prima gara.
Le sfide, come le passioni, nascono all’improvviso e quando le hai visualizzate, sono già lì ad aspettarti. Tu puoi solo chiederti a posteriori “Quando è nata esattamente l’idea, quale è stata la scintilla?” Ma a quel punto poco importa. Tutto è già accaduto dentro di te. Nella tua mente un nuovo libro si sta scrivendo, che tu lo voglia o no.
Io sono qui per portare a termine un triathlon. Questa oggi è la mia sfida nata all’alba di una gara, e adesso c’è la mia di gara da portare a termine, già scritta in un folle e futuro a qualche mese da qua.
Quando ho realizzato che anche io volevo tagliare quel traguardo avevo poche certezze:
– non riesco a fare più di due vasche a stile libero
– la bici per me è semplicemente un mezzo di trasporto
– ho sempre odiato correre
– ho 12 vertebre bloccate da due barre di titanio e una ventina di viti
– non ho mai fatto sport in maniera seria
– ho quasi 40 anni
– sono mamma, lavoro e non ho tempo neanche di respirare
… e potrei continuare così… un lungo elenco di considerazioni che si potrebbero riassumere in una:
– parto da 0!
Dove posso arrivare? Esattamente non lo so, ma so che la strada è iniziata e so che non mi fermerò.
Se vi va di scoprire se nonostante tutto anche io saprò essere una finisher rimanete con me!
“La metà iniziale del viaggio É solo lo stimolo per partire”