Da quando mi alleno per il mio triathlon, mi rendo conto di sottopormi volontariamente alla fatica, spesso una fatica pesante. Ma la fatica è ciò che ancestralmente rifuggiamo da sempre. E a ben pensarci l’evoluzione, e la nostra società in particolare, è riuscita a tenerla meravigliosamente alla larga. Oggi tutto sembra possibile e il tempo dell’attesa sembra davvero cosa d’altri tempi. Pazienza e resistenza qualità da vecchi babbioni. O da supereroi. Se poi qualcosa non va secondo i piani… patatrac! Siamo così abituati ad avere il controllo su tutto che davanti a traumi o imprevisti perdiamo le staffe o ci rassegniamo incapaci di trovare soluzioni.
L’allenamento è, appunto, una grande palestra di pazienza, resistenza e… resilienza, la capacità cioè di reagire alle avversità e agli imprevisti trovando risorse fuori e dentro di noi. A volte, quando non riesco più a nuotare e inizio a dar fondo alle mie risorse mentali, penso ai miei figli, a cui cerco come tutti di dare sempre e solo il meglio, e mi chiedo… i miei figli hanno mai fatto davvero fatica? Se la sono mai dovuta cavare da soli? Hanno mai affrontato un imprevisto utilizzando solamente le loro forze?
E pensare che sono proprio queste alcune delle doti che nella vita saranno fondamentali per loro. Perché dovranno gestire cambiamenti, affrontare competizioni e dovranno soprattutto imparare a ballare sotto la pioggia, quando non ci sarà il sole.
Ma come possiamo aiutarli? Esiste una via quotidiana per allenare i nostri piccoli alla resilienza, per insegnargli che il sorriso non dipende dagli eventi esterni ma è un atteggiamento tutto nostro nei confronti di ciò che ci circonda? Ho preso spunto da un bell’articolo letto di recente per sintetizzare, a me stessa prima di tutto, un elenco di idee per allenare i nostri bambini alla vita:
- Lasciamo che siano sempre loro a portare lo zaino di scuola o la borsa per l’attività sportiva.
- Lasciamo che i bimbi si cimentino con piccole grandi imprese, anche se ci possono sembrare più grandi di loro
- A tavola incoraggiamo i bambini a servire gli altri o a lasciare che siano gli altri a servirsi per primi
- Lasciamogli l’opportunità di essere pazienti quando le situazioni lo richiedono, non riempiamo sempre le loro attese (al ristorante, in macchina, dal dottore…)
- Mostriamo ai bambini che è bello correre (andare in bici, nuotare…) anche se è faticoso e che possiamo scegliere cibo sano al posto di cibo spazzatura anche se richiede impegno e tempo di preparazione
- Insegniamo ai bambini che giochi e vestiti possono essere donati in beneficenza e soprattutto insegniamogli che i giochi e gli oggetti in genere sono semplici strumenti e non risposte alla loro felicità
- Aiutiamoli ad identificare le prove della vita come sfide da superare e non come ostacoli da evitare
- Creiamo occasioni in cui possano insegnare cose semplici ad altri bambini più piccoli
- Limitiamo l’utilizzo della tecnologia. Facciamolo noi per primi per essere d’esempio!
- Invitiamoli a sopportare l’interferenza di altri sui propri giochi, spiegandogli che le relazioni sono molto più importanti degli oggetti
- Insegniamogli che le temperature estreme si affrontano con abiti adeguati e non chiudendosi in casa
- Non lasciamo che interrompano due adulti che parlano.
- Introduciamo esperienze che li facciano uscire dalla loro zona di confort come parlare con bambini di altre nazionalità o assaggiare cibi nuovi
- Creiamo opportunità di condivisione, e diamogli l’opportunità di sperimentare le gioie della generosità
- Rendiamoli responsabili dei loro vestiti, dall’indossarli a collaborare nel lavarli e stenderli
- Pretendiamo che facciano del loro meglio a scuola
- Insegniamogli la gratitudine e a trovare il lato buono di ogni situazione
- Facciamoli partecipare ai lavoretti domestici, affidandogli compiti concreti come fare i propri letti, accudire l’animaletto di casa, apparecchiare.
- Quando vivono un momento difficile o triste, cerchiamo di fargli mantenere la giusta prospettiva sulle emozioni spiegandogli che sono proprio questi momenti che ci rendono forti e che dopo ogni tempesta torna sempre il sereno
- Insegniamo loro a rispettare le regole, accettare la sconfitta e ad assumerne sempre la responsabilità.
Allenare i nostri figli alla resilienza non è certo facile, ma io credo fermamente che ne valga la pena!
Grazie!
Grazie a te Maria della lettura! 🙂