Possiamo trasformare un errore da un frustante momento di rabbia in un’occasione di creatività per noi e per i nostri figli? Quante volte abbiamo avuto paura che una scelta si trasformasse in un errore e ci siamo bloccati? Come accogliamo gli errori nostri e dei nostri figli? Siamo davvero convinti che sbagliare sia la fine? E se invece fosse l’inizio?
Scena tipica a cui i bambini della mia generazione assistevano abitualmente. Automobile. Mamma e papà che sbagliano strada (e non c’era il navigatore a fare da capro espiatorio!) e BOOM! … Scatta un acceso e sfinente diverbio per l’assunzione delle responsabilità dell’accaduto, spesso condito con tanto di improperi e insulti. Una volta sbollita la rabbia i suddetti mamma e papà trovavano un modo per ritrovare la strada corretta, ma non sempre un modo per salvare l’umore della giornata.
In questi mesi di allenamento e in questi anni di maternità mi sono chiesta più volte come gestire gli errori miei e dei miei bambini. Perché non amo fare errori, tendo a pretendere tanto da me stessa e da chi mi sta vicino, ma poi, se l’errore arriva, ho imparato a mie spese che prenderlo di petto e farsi il sangue amaro può nuocere gravemente alla salute!
Ecco allora qualche spunto per riappacificare grandi e piccini coi i propri errori:
– Take it easy, ma non troppo. Premessa: imparare a gestire gli errori non significa compiere le proprie scelte con leggerezza e non assumersene le responsabilità. Al contrario significa assumersi la fondamentale responsabilità del rischio che ogni scelta di valore porta con sé. Detto questo è possibile sbagliare comunque e come diceva mio nonno: “Ma che cagnara… Sbagliando si impara!”
– Riconosciamo l’opportunità di crescita che si cela dietro l’errore. Se abbiamo fatto un errore significa che abbiamo corso un rischio. Prima buona notizia! Questo ci deve bastare per avere un atteggiamento positivo, poi ricordiamo sempre (seconda buona notizia!)… i nostri figli sono i migliori imitatori di tutti i tempi e quindi i nostri gesti valgono più di mille parole. Ogni volta che prendiamo dal verso giusto un nostro errore, aiutiamo a farlo anche loro.
– Formuliamo domande che ci aiutino ad analizzare e a superare l’ostacolo. La rabbia blocca la nostra mente, mentre la nostra mente deve essere attiva e flessibile soprattutto nei momenti di difficoltà. Vale anche per i nostri bimbi. Lo so, l’istinto è quello di arrabbiarci e urlare quando sbagliano, dovremmo provare invece insieme a loro a capire cosa è andato storto e perché. E cosa fare per rimediare!
– Guardiamo al futuro e non al passato. Focalizzarsi in maniera sterile sul problema (l’errore in questo caso) ci allontana dalla soluzione. Recriminare sul “come poteva andare” non è funzionale a capire “come può andare ora”.
– Evitiamo che si crei un clima negativo di fronte ad un errore nostro e dei nostri bambini. Quando un bambino è frustrato apprende meno. Non dimentichiamo che ogni errore superato è un mattoncino nella nostra crescita personale e ci insegna qualcosa. Se proprio, come me, siete di testa dura, potete anche fare un quaderno in cui appuntare tutte le lezioni che avete appreso grazie ai vostri errori. Io ne ho uno scatolone pieno in soffitta!!! 🙂
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