Mi sono allenata con 40 gradi e con la pioggia battente. D’inverno con il freddo che ti paralizza le mani e in pausa pranzo d’estate quando solo uscire di casa era un’impresa.
Ma quando sono partita per questo nuovo viaggio il mio zaino non era vuoto. E, tra le esperienze che portavo con me, c’era lo scoutismo, e c’era Baden Powell, il mio primo coach.
“Non esiste buono o cattivo tempo ma buono o cattivo equipaggiamento”
Chissà se ci sarà il sole a Riccione sabato o se pioverà e tirerà vento. Chissà come sarà il mare… Non posso saperlo con certezza e non può essere questo a cambiare le cose dentro di me. Forse cambierà il tipo di gara che sarò in grado di fare, ma non cambierà il mio obiettivo. In questi mesi ho equipaggiato la mia mente e il mio corpo per affrontare ciò che mi aspetta. E se fosse stato semplice, si sarebbe chiamato calcio…
Sto seguendo la tua avventura e facendo il tifo per te da quando ho iniziato a leggere il tuo blog (forse anche da prima), tuttavia sinceramente non capisco questa avversione per il calcio. Forse chi gioca a calcio è meno atleta di chi porta a termine una maratona? E parlo di quelli superpagati contro i quali ci si scaglia continuamente, ma anche di quelli che con tanta fatica si allenano nei campetti di provincia, di quelli che fanno tornei regionali e che nessuno conosce. Per mantenere alte le prestazioni si devono allenare sempre, con pioggia o con sole, anche loro hanno giornate complicate e mentalmente devono imparare a sopportare la “paura di tirare un calcio di rigore” (cit. De Gregori). Io seguo tantissimi sport, anche quelli che mai mi verrebbe in mente di praticare perché non mi piacciono, ma sinceramente mi sembra che un po’ tutti vivano una sorta di senso di inferiorità rispetto ad uno sport che forse è semplicemente più facile da seguire (bada bene non ho scritto, da praticare).
Ciao Sara!
Personalmente non amo il calcio semplicemente per quello che rappresenta in Italia. Mi sembra che troppo spesso rappresenti il peggio di noi, quella parte di Italia furba e appariscente che non amo. Non mi addentro in questioni tecniche o atletiche. Ci sono sport più tecnici di altri, mi par di capire, ma ogni sport se praticato con costanza richiede sacrifici e rinunce. Dedizione e impegno. Ci mancherebbe! Hai ragione, non bisogna generalizzare. La frase finale dell’articolo, però, è semplicemente una frase ironica da t-shirt… Quella concedimela! 🙂