Le giornate sono uguali per tutti. Il lunedì è sempre il lunedì. Luoghi comuni. Esatto. Noi… inizio a parlare al plurale, non perché io mi stia montando la testa, ma perché questo è il primo di una serie di post dedicati a Catia, Marina e me e al nostro Prima di tutto… Noi, dicevamo, crediamo che la vita sia per tutti un insieme di vicissitudini differenti e spesso non divertenti. Ciò che cambia è come decidiamo di affrontare quel che la vita ci mette davanti.
Detto questo e detto che non c’è un piano editoriale dietro questo blog (BUM! Qui ci rimetto la professione io…) ho pensato fosse giusto raccontarvi il nostro lunedì 18 gennaio. Non vi interessa? Tornate tranquillamente alle vostre faccende, in effetti è un lunedì come gli altri. Se invece volete stare con noi…
Premessa dovuta
Venerdì scorso è stato un giorno speciale, ci siamo sottoposte alla prova da sforzo e al consumo d’ossigeno (Vo2max), e anche se non avevamo avuto il coraggio di confessarcelo, eravamo tutte molto emozionate, in particolare ovviamente Marina, che sta ancora facendo la chemio e poi Catia che dopo anni di agonismo, aveva deciso di appendere il pettorale al chiodo e invece… Ma tutte e tre siamo risultate idonee, quella che per la maggior parte delle persone è una prassi di routine, per noi era una vera e propria linea di demarcazione, che ha segnato un prima e un dopo.
Il 15 gennaio il nostro cuore ha detto sì, diciamo che l’ha detto al dottore, a noi l’aveva detto già da tempo. Pronti via!
Lunedì 18 gennaio 2016 (110 giorni all’alba)
Giovanna
Figlio ammalato. Giornata iniziata alle 6.20 al suono di “Mamma… vieni…”, piccolo ometto di 9 anni appena compiuti (che erano da festeggiare proprio oggi con gli amichetti) agonizzante per i suoi 38 gradi di febbre nonostante i tre giorni di antibiotico. Cerco al volo tra i file di sopravvivenza per la giornata che cambia prospettiva: piano B. Niente allenamento, niente salto dall’estetista come da programma, solo Alberto, dottoressa, lavoro e urgenze (proprio ieri si è disintegrato il mio Iphone e sono senza cellulare). E tanto training (mentale ‘sto giro) direi, per arrivare a sera!
Catia
Inizia la giornata e la settimana in piscina, ma non è lì per lavoro. Per la prima volta da quando il nuoto è tornato tra i suoi programmi è andata a nuotare nella vasca da 50 metri. “Fatica ve… ma tanta, comunque mi sono portata a casa un 2.200” scrive alla sua socia 46percento. Lei forse non sa che 46percento non ha mai fatto più di 1500 metri e che lei è un esempio per mille motivi, ma anche per questo… La settimana di Catia è iniziata così, con il primo allenamento in vasca olimpionica e poi di corsa a lavorare. Quando è entrata in macchina la radio suonava Il giorno di dolore che uno ha di Ligabue.
Quando indietro non si torna
quando l’hai capito che
che la vita non è giusta
come la vorresti te
quando farsi una ragione
vorrà dire vivere
Marina
Anche per Marina è un lunedì come tanti, deve andare a fare la chemio. Lei fa la parrucchiera da sempre, il lunedì è il suo giorno di riposo. Appunto. Domenica ha sentito 46percento che ha Alberto ammalato, si è offerta di andarla ad aiutare dopo la terapia, in fondo è quella leggera adesso. Un’ora, un’ora e mezzo al massimo. Una ogni tre settimane. Sarà come un allenamento. Lo è stato fino ad ora questa malattia. Allenamento: resistenza, fatica, coraggio e piccole grandi vittorie contro i limiti di corpo e mente.
La mattina inizia presto, qualche lavoro in casa, un po’ di yoga per ricentrarsi, poi in ospedale. È un luogo famigliare ormai, un luogo qualunque: la gente litiga per la fila, c’è noia, qualunquismo e la solita assurda altalena tra indifferenza e fratellanza.
Attesa. Il suo nome. Il sorriso dell’infermiera. L’ago. Di nuovo attesa. Poi via, a casa. Si torna alla vita. Spesa, pranzo, il sorriso di Antonio, gli scazzi di Marco, i soliti casini. Quelli di tutti.
Il lunedì è sempre lunedì. Buona settimana!
Ps: le foto in ospedale le abbiamo fatte senza permesso. Non ditelo a nessuno. 😉
Siete i miei Miti!! Forza Donne siete GRANDI
Grazie! Di cuore.
non servono tante parole per descrivere quello che state affrontando e, soprattutto, come lo state affrontando….
una sola…
STRAORDINARIE!!!!!!
Grazie!!! Una semplice parole che ne racchiude tante…
Da piangere e non smettere più
Dai non piangere… 🙂 O almeno, solo un po’, poi dobbiamo tornare a sorridere!