Che differenza c’è tra un’amicizia nata al bar e un’amicizia nata sulla pista di atletica? Solo una, semplice ma fondamentale: la fatica!
Ho sempre osservato come marziani quelli che si davano appuntamento per l’allenamento quotidiano ad orari improponibili o quelli seduti al tavolo della pizzeria che parlavano con estenuante dovizia di particolari delle loro bici o delle loro nuove scarpe da running. Sembravano accomunati da una sorta di trance agonistica perenne che li rendeva diversi dagli altri, come se ci fosse un sottile brivido nelle loro vite. Qualcosa di segreto che li rendeva rari e unici, ai miei occhi quasi mitici.
Poi ho scoperto il triathlon e ho capito. Ci sono cose che rendono speciali le amicizie nata grazie allo sport e qualche giorno fa, in un week-end estenuante di gare a Rimini, ho avuto la conferma di molte delle miei intuizioni a riguardo.
Perché le amicizie nate grazie allo sport sono speciali?
Perché quando facciamo sport mostriamo i nostri limiti. Dal momento che iniziamo a correre non possiamo più barare. Quello è ciò che siamo. A volte siamo semplicemente lenti, a volte più lenti di qualcun altro. A volte più veloci. E se condividiamo quella corsa con qualcuno, accettiamo che quella persona entri nel nostro intimo. Nel punto in cui il nostro limite si manifesta e ci rende veri. Accettiamo che possa conoscerci, invidiarci, sostenerci o boicottarci. Mettiamo una parte di noi nelle sue mani.
Perché misurarsi con noi stessi ci rende fragili. Una fragilità che a volte è rabbia, altre stanchezza, altre volte ancora delusione. Misurarsi in gara o in allenamento tira fuori lati di noi che spesso nella vita di tutti i giorni riusciamo a nascondere, invece lì no. Ci può essere frustrazione, ma anche piaggeria. Orgoglio o infinita tristezza. E l’amico che corre con noi è li, a dividere con noi qualunque stato d’animo!
Perché la fatica ci rende brutti. Tutti. Ma di quella bruttezza che arriva al cuore più di ogni possibile bellezza. Mentre fatichiamo su una salita, o mentre facciamo le ripetute in pista, le vene sulle nostre tempie si gonfiano, gli occhi si incavano, le rughe emergono, compaiono sul nostro volto smorfie improponibili, il naso cola e ci viene una bavetta orrenda alla bocca. A tutti. Questo è il bello! Siamo noi, senza veli, in tutta la nostra essenza. In quel momento, campioni o schiappe non importa, siamo pura potenza. E la potenza ci rende meravigliosamente brutti!
Perché sudiamo come bestie. Facce stravolte e magliette inzuppate di sudore. Questo siamo quando facciamo sport. In pratica tutto quello che rifuggiamo nella vita reale. E la cosa bella è che ci sembra naturale. Naturale aggirarsi con tenute inverosimili e con odori che farebbero rabbrividire qualunque benpensante estraneo allo sport. Ma per noi è diverso, la nostra dimensione ci rende inattaccabili e fieri.
Perché in nome dello sport facciamo di tutto. Ci siamo almeno una volta svegliati all’alba, cambiati in macchina, siamo rimasti in mutande davanti a perfetti sconosciuti, abbiamo fatto pipì in luoghi di cui vergognarsi… tutto questo in nome dello sport. Soprattutto abbiamo sempre avuto vicino qualcuno a cui confessare tutto questo, perché anche lui era come noi. E non aveva bisogno di spiegazioni.
Perché i limiti alla fine li superiamo. E arrivano i traguardi, piccoli o grandi che siano, sono immensi. E soprattutto è immenso condividerli. E allora andare a bere insieme non ha lo stesso sapore, e quando siamo in ghingheri, e ogni tanto lo siamo anche noi, non temete, è tutto molto molto più bello, perché ha il sapore della vittoria, dell’obbiettivo raggiunto, del sogno conquistato.
E se hai un amico che fa sport con te, hai sempre una carta in più da giocare. Mentre stai per partire sai che i suoi occhi sono su di te, che ti spingeranno passo dopo passo, sai che sentirai la sua voce, che dirà la cosa giusta, quella che ti impedirà di mollare. Sai che ti aspetterà al traguardo se arriva prima di te, ma soprattutto sai che se non gareggia e lo troverai al traguardo tutto bello profumato, ti verrà ad abbracciare anche se tu sarai zuppo di sudore e puzzerai. Poi vorrà una foto con te per immortalare la tua faccia distrutta e vera, brutta e quantomai splendente. Perché lui non è solo un amico, lui sa!
Ps: è vero che c’è qualcuno che sembra uscito da trucco e parrucco anche quando fa sport, ecco, secondo me loro sono marziani davvero!!!
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