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Che fine ha fatto la coppia? Dov’è finito l’amore?

24 Luglio 2017 By Giovanna Rossi 7 commenti

Non c’è certo bisogno dell’ennesimo discorso sull’amore, e chi sono io per disquisire sulla coppia? Io che ho ben due storie importanti alle spalle, io che parlo con orgoglio di libertà dei sentimenti, di coraggio nelle scelte, di famiglia allargata… Nelle ultime settimane però sono accaduti due episodi che mi hanno lasciato senza parole, anzi che hanno dato il via ad un’imponente mole di pensieri che fatica a darmi pace.

 

Giovanna 46percento - coppia che si sposa e si separa Due coppie di conoscenti (quasi amici) si sono separate. Che c’è di strano, direte voi. Ormai sono cose all’ordine del giorno. Appunto! Qualche tempo fa avevo scritto una lettera aperta ad una mamma mollata in occasione di un altro episodio simile. La coppia sembra aver messo su definitivamente la data di scadenza.

Quando ad una coppia non manca nulla però…

Queste ultime due separazioni mettono in luce qualcosa di nuovo e per me un po’ destabilizzante. Erano due coppie a cui non mancava nulla. In entrambi i casi belli e fatti della stessa pasta. Meravigliosi insieme. Innamorati. Con bei figli e una casa da fare invidia. Che cosa mancava?

Certamente le cose non erano esattamente così. Ci mancherebbe! Ma mentre fino a qualche tempo fa mi capitava di pensare quasi sempre di fronte ad una separazione “Ci sta, non erano fatti per stare insieme.” oppure “Lui/lei era troppo cambiato mentre l’altro era sempre uguale” o anche “È la naturale conclusione di un percorso” ora sono spiazzata.

Come accade sempre quando scrivo, ciò che accade è solo un pretesto per far partire le parole e i pensieri, magari non ho capito nulla di queste due specifiche coppie, e poi in fondo potrebbero rappresentare altre mille coppie, ma le riflessioni non cambiano.

Giovanna 46percento - coppia e separazione

Posso dire quello che penso davvero? Penso che non siamo più capaci di vivere una storia matura! Questo ho pensato in questi giorni in cui non riuscivo a prendere sonno. E, nonostante spesso sia l’uomo a partire per la tangente per un’altra donna, non voglio metterla su questo piano. Non è questo il punto.

Il punto per me è che bisogna impegnarsi a vivere l’amore dentro la coppia anche quando l’innamoramento è un lontano ricordo, anche quando non si fa più l’amore come una volta, i figli tolgono le energie, il tran tran è sempre lo stesso… L’amore richiede impegno, molto impegno.

Perché è normale che passi una persona sul nostro cammino, ci faccia un sorriso e il mondo d’un tratto sembra diverso. È normale che a casa ci sia qualcuno con tanti scazzi, mentre magari il barista o la collega hanno sempre il sorriso. Per non parlare poi dei social, in cui tutti sembrano lì per provocarci e ossequiarci a suon di selfie e di like.

Ci sta anche che ci scappi qualche lusinga e forse a volte qualcosa di più. Non credo che sia giusto che tutto questo metta in discussione un rapporto scelto, voluto e coltivato. Questo mi ha fatto saltare la centralina.

Giovanna 46percento - matrimonio e separazioneForse è solamente un momento di passaggio tra un mondo in cui ci sposava per inerzia o per convenzione e uno in cui ci si sposa meno e solo se convinti. Forse noi tra i 35 e i 50 siamo anche in questo caso una generazione di passaggio, ma questa cosa non so perché mi spaventa.

Cosa succede dopo… la nuova coppia.

Anzi il perché lo so. Perché so esattamente cosa accade dopo la separazione. Cosa accade a quelle due persone che pensavano di essere state salvate dal destino che le ha fatte incontrare. Quelle due persone saranno nuova coppia che dovrà gestire un’infinità di ostacoli, che la prima neanche poteva immaginare. Ci saranno bambini da accudire da soli, vecchi partner con cui si dovranno fare i conti tutti i giorni, assegni da pagare, soldi da rivendicare, case da trovare, situazioni da spiegare. E in tutto questo le emozioni si moltiplicheranno e invece di dover fare i conti in due (che già di per sé è una sfida) ci sarà una famiglia allargata e in molti casi arrabbiata.

coppia di schiena

E in tutto questo marasma, dopo le prime settimane o i primi mesi di idillio, in cui ci si trova in viaggio col nuovo partner, senza figli, a poter scegliere ogni cosa, a non dover rendere conto a nessuno (all’inizio è proprio un idillio e ci si sente onnipotenti) dopo questo primo periodo ci sarà un percorso lungo e in salita. Solo alla fine saprete se avete fatto la cosa giusta, ma fidatevi (anche se i consigli sono sempre stupidi) se siete sopravvissuti insieme, tenevi stretti questa volta, perché tra qualche anno sarete ancora lì a maledire la quotidianità e quei musi lunghi in casa. Le liti per la gestione di figli non vostri e i soldi che non bastano mai. Ma prima di mollare tutto di nuovo, questa volta, pesateci bene.

La vita non può essere un eterno rewind. Spesso lo si capisce troppo tardi.

(le foto splendide di questo articolo sono di Gianmaria Zanotti)

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Commenti

  1. sebastiano dice

    24 Luglio 2017 alle 9:56

    Molto, anzi troppo giusto. Troppo facile distogliere lo sguardo dal partner quando passano gli anni e cambiano interessi e circostanze. Dopo la fase dell’amore (sono sposato da oltre 20 anni) viene la fase del sostegno a vicenda, io spero di diventare vecchio accanto alla persona che quando ne ho avuto bisogno mi è stata vicina. Nella malattia ed in salute, anche quando mi ha detto cose difficili da ascoltare. A volte prima di guardare qualcun altro, sarebbe meglio guardare dentro se stessi!

    Rispondi
  2. Francesca DGP dice

    24 Luglio 2017 alle 10:51

    Hai centrato alla grande a mio avviso. Ti ringrazio.

    Rispondi
    • Giovanna Rossi dice

      24 Luglio 2017 alle 12:45

      Grazie a te! 🙂

      Rispondi
  3. Sonia dice

    24 Luglio 2017 alle 18:18

    Come sarebbe facile darti ragione… In fondo sono fermamente convinta che amare sia un dono quotidiano: di impegno, gioia, sorrisi, fatica, pazienza. Ma se un giorno ti “togli le fette di prosciutto dagli occhi”(lo so che per varie ragioni tu non le avrai mai!) e vedi che eri da solo ad impegnarti, gioire, faticare, pazientare, sorridere, cosa succede? Se l’altro dice di crederci e non fa nulla, anzi? Se i figli soffrono anche per l’ipocrisia e la falsità di due genitori che fanno finta di essere una coppia, ma non condividono niente, neanche i programmi tv? Credo che non potrei più guardarmi in faccia senza vergognarmi se mi nascondessi dietro il paravento della pazienza, che altro non cela che l’ignavia e l’opportunismo. Amare significa anche avere il coraggio di scelte scomode ma rigorose, dove si paga il prezzo della critica, in cambio della propria dignità.
    Poi penso che l’amore, come l’energia, non si crea e non si distrugge: si trasforma. Un abbraccio.

    Rispondi
    • Giovanna Rossi dice

      25 Luglio 2017 alle 9:36

      Sono assolutamente d’accordo! Io ho lasciato e sono stata stata lasciata. Sto con un uomo che ha lasciato la sua compagna con cui davvero non aveva nulla in comune se non una figlia. Sostengo che stare insieme per i figli o per convenzione sia uno degli errori peggiori che si possano fare. E credo che i bambini andranno fieri di quei genitori che hanno avuto la forza e il coraggio di scelte difficili e ancora impopolari. In questo caso pensavo ad un altro tipo di separazione, che viene più dalla noia quotidiana che dal capire di non aver più nulla in comune. Sono d’accordo anche sul fatto che l’amore cambia forma e che abbia mille forme. Vivo in una famiglia allargata ogni giorno, ho a che fare con fratelli, non fratelli, nonne, non nonne, zie, non zie… Se fossimo tutti liberi e senza paure sarebbe una meraviglia! L’amore si moltiplica, mi hai dato uno spunto che utilizzerò per scrivere qualcos’altro. GRAZIE MILLE!!! Un abbraccio.

      Rispondi
  4. Adele Rauccio dice

    24 Luglio 2017 alle 18:43

    Si sceglie sempre la strada più semplice ….scappare…invece di affrontare il problema, senza pensare al male che si può fare all’altro e se ci sono figli il trauma che loro subiscono. ….si perché alla fine solo loro che subiscono ….perché non hanno scelto di nascere in quella famiglia. ….ma noi abbiamo scelto per loro…e proprio per questo prima di farsi ammaliare dalla barista o dalla collega…. PENSARE…. a tutto ciò che hai costruito. Ma non buttare dall’oggi al domani anni di vita insieme costruendo con amore una famiglia per poi buttarli nella pattumiera solo per il momento idilliaco che si vive nella fase iniziale.

    Rispondi
    • Giovanna Rossi dice

      25 Luglio 2017 alle 9:30

      Già… La fragilità dell’animo umano è disarmante a volte. E subire queste scelte è frastornante. Quando decidiamo di essere una coppia, purtroppo accettiamo anche che un giorno l’altra persona possa andarsene. È davvero la cosa più dura di tutte questa. Quando accade non possiamo fare altro che andare avanti. Superare il dolore, la delusione. Rimarranno ferite dentro di noi e dentro i nostri figli, ma queste esperienze fanno crescere. Cerchiamo sempre di tutelare i più piccoli, facciamogli sentire sempre l’amore di entrambi i genitori, anche se sono separati. Credo sia l’unica via per fare il loro bene. Ti abbraccio forte!

      Rispondi

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Mi chiamo Giovanna.
Fino a qualche anno fa non sapevo cosa fosse il triathlon e trattavo lo sport con la diffidenza di chi è abituato ad usare solo il cervello. Ho cambiato idea grazie ad un intervento che mi ha costretto a ricominciare da zero per non finire sulla sedia a rotelle.
Oggi sostengo che le difficoltà possono essere meravigliosi trampolini di lancio e che lo sport mi ha cambiato la vita insegnandomi cose che nei libri non avevo trovato.
Lo racconto qui.

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