Ci sono dei momenti davvero difficili, momenti in cui credi di non farcela, momenti in cui ti chiedi: perché? Ma se ho imparato una cosa è che non può piovere per sempre.
A volte basta solo saper aspettare, trovare un piano B, fare resistenza. Ho iniziato molto presto a fare i conti con i momenti difficili, quando ero molto piccola. Poi, come tutti, chi più chi meno, ne ho inanellati tanti altri nel corso della vita.
Questa settimana però ho vissuto un riscatto che voglio tenere nel cuore. Ero all’isola d’Elba a lavorare per una gara di triathlon tra le più dure e spettacolari del mondo: l’Elbaman. All’alba di quella gara nel 2014 è nato il sogno di 46percento.
Per me è un luogo sacro, un momento di magia che si rinnova ogni anno. Nel 2017 però la gara fu interrotta perché un potente nubifragio si abbatté su Marina di Campo mentre gli atleti erano in acqua per la loro frazione di nuoto. Fu uno shock per tutti: atleti e organizzazione. Tutti preparavano quel momento da mesi e tutti se lo erano visti portare via in pochi minuti.
Delusione, rabbia, tristezza.
Ecco… in questo anno molti di quegli atleti hanno trovato il modo di tornare sullo stesso traguardo. Molti hanno atteso un anno intero per rifare proprio quella gara, quando potevano farne un’altra. L’organizzazione ha superato gli ingenti danni e si è rimboccata le maniche.
Tutti hanno dovuto superare la rabbia, accendere la speranza, costruire un nuovo futuro. Ecco quest’anno splendeva il sole. Ed era il sole più bello mai visto nelle XIV edizioni della gara. Perché era il sole del riscatto, il sole di chi non si arrende, il sole di chi sa tenere duro, rimboccarsi le maniche e andare avanti.
Ps: in questi giorni di lavoro ho provato la meravigliosa sensazione, che non provavo da tempo, di stare dietro le quinte… devo ammettere che è la mia dimensione ideale. Quest’anno all’Elba ho pensato di chiudere il blog e tornare dietro le quinte di altre storie… chissà.
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